November 24, 2024
Quali sono le centrali di energia rinnovabili

Quali sono le centrali di energia rinnovabili?

Fonti di energia, fonti di vita

Le Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) sono tutte quelle fonti di energia inesauribili, poicè disponibili sul nostro pianeta in quantità pressoché illimitate; esse si propongono come le principali alternative ai più tradizionali metodi di produzione di energia, processi di combustione di fonti fossili, come ad esempio carbone, petrolio e gas naturale. Secondo la normativa italiana (funge da riferimento il Decreto legislativo 387/2003), si definiscono energie rinnovabili quelle che appartengono al seguente elenco:

    • solare
    • eolica
    • geotermica
    • idroelettrica
    • biomasse
    • oceanica

Queste sei forme di energia, ad oggi, rappresentano una concreta opportunità per soppiantare quelle energie a forte impatto ambientale; l’incremento del loro utilizzo si rende necessario soprattutto a seguito dei forti cambiamenti climatici che stanno mettendo a dura prova l’esistenza stessa dei principali ecosistemi che regolano la vita sul nostro pianeta. Negli ultimi anni le comunità scientifiche, attraverso modelli matematici accuratamente impostati, hanno descritto in toni allarmistici l’evoluzione dei fenomeni climatici, sempre più estremi a causa soprattutto dell’attività umana e dell’uso massiccio di combustibili fossili. La natura, dal canto suo, sta cercando di adattarsi e reagire al cambiamento climatico, ma tutto ciò ha un prezzo. Pertanto, l’uomo è chiamato a intervenire quanto prima prima che la situazione diventi irreversibile, destinando a morte certa l’intera biosfera del Pianeta. Per questa ragione non è possibile ignorare l’unica vera alternativa al momento a nostra disposizione, ovvero lo sfruttamento di fonti di energia rinnovabili. Queste, consentendo un uso più ponderato delle risorse, permettono di ridurre le emissioni dei cosiddetti gas serra (Greenhouse Gas, GHG) e l’inquinamento dell’atmosfera.

Dove si trovano le energie rinnovabili?

Come accennato, sei sono le energie rinnovabili individuate dalla normativa italiana; nei paragrafi che seguono esporremo brevemente le caratteristiche di ciascuna.

Energia solare

L’energia solare è ad oggi la fonte rinnovabile più diffusa in Italia e in particolare nel Meridione, dove si concentrano grandi parchi fotovoltaici. Questa fonte di energia garantisce la produzione di energia elettrica a partire dal calore dai raggi solari, che investono impianti costruiti per convertire i raggi ultravioletti in corrente.

Energia eolica

L’energia eolica è una risorsa rinnovabile che sfrutta l’energia cinetica prodotta dal vento; questa, azionando delle enormi pale, produce energia meccanica, che verrà poi a sua volta convertita con appositi sistemi in energia elettrica, pronta per l’immissione sulla rete nazionale.

Energia geotermica

L’energia geotermica, forse la meno conosciuta, è una fonte di energia pulita che sfrutta il calore prodotto dagli strati più profondi della Terra per produrre energia elettrica. Il fenomeno che dà vita a questo sistema è il decadimento nucleare da parte di elementi radioattivi presenti nel nucleo, nel mantello e nella crosta terrestre. Più in particolare, il flusso di vapore proveniente dal sottosuolo aziona una turbina che funziona solamente ad alte temperature e che produrrà, tramite un apposito alternatore, energia elettrica.

Energia idroelettrica

L’energia idroelettrica è, invece, quella rinnovabile prodotta dall’azione combinata dell’energia cinetica e della forza di gravità dell’acqua (sfruttando le pendenze naturali di cascate e fiumi) che, muovendo una turbina posta a valle del sistema, produce energia elettrica. Solitamente, per massimizzare la produzione di energia, gli impianti idroelettrici sono costruiti in altura, in prossimità di corsi d’acqua.

Energia da biomasse

In questa categoria rientrano svariati processi di conversione della materia organica (nota anche con il termine di biomassa). Qui il grosso vantaggio risiede nella possibilità di utilizzare, come fonte energetica, sottoprodotti o addirittura rifiuti, come per esempio la Frazione Organica dei Residui Solidi Urbani, nota con l’acronimo FORSU. Questi possono essere utilizzati per produrre energia termica o elettrica, qualora coadiuvati da un cogeneratore, a partire da processi fermentativi di natura biologica (la cosiddetta digestione anaerobica), oppure termici, senza però che si inneschi il processo di combustione. Nel primo caso si ottiene biogas, una miscela gassosa che può essere convertita anche in biometano, impiegabile in alternativa ai carburanti tradizionali per la movimentazione dei mezzi di trasporto; nel secondo caso, invece, con particolari processi di pirolisi (combustione in assenza di ossigeno), si ottiene syngas, ovvero una miscela ad alto contenuto di idrogeno.

Energia oceanica

A chiudere la lista delle fonti rinnovabili vi è la cosiddetta energia oceanica, che sfrutta il moto ondoso delle correnti marine per produrre principalmente energia elettrica. Le correnti marine producono energia con le medesime modalità del vento, ovvero azionando una pala o turbina che, con un appostito convertitore, trasforma l’energia cinetica in corrente.

Come funzionano le comunità energetiche rinnovabili?

Un ruolo di fondamentale importanza per la transizione energetica e la corsa alla decarbonizzazione sarà certamente svolto dalle comunità energetiche, il cui statuto è regolato dalla Direttiva Europea RED II (2018/2001/UE). Si tratta di associazioni nate dall’incontro di cittadini e imprese con le pubbliche amministrazioni: scopo di queste aggregazioni è la realizzazione di impianti condivisi per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. Diverse aziende, anche italiane, si stanno interessando a questa modalità di produzione di energia pulita a chilometro zero, che potrebbe costituire un autentico punto di svolta in questo ambito.

Le rinnovabili in Italia?

In Italia le fonti rinnovabili stanno pian piano acquisendo un ruolo di rilievo nella produzione di energia elettrica, impiegata sia per il riscaldamento che per il raffrescamento, e nella produzione di biocarburanti da utilizzare nel settore dei trasporti. Un particolare primato spetta alla Valle d’Aosta, dove la produzione di energia pulita supera addirittura i consumi. Virtuose anche le regioni Puglia e Basilicata, dove le condizioni climatiche favorevoli vengono sfruttate per produrre discrete quantità di energia eolica e solare.