December 3, 2024
Pompe di calore tutto quello che c'è da sapere

Pompe di calore: tutto quello che c’è da sapere

La riqualificazione energetica di un edificio passa anche soprattutto dall’ottimizzazione degli impianti di riscaldamento e raffrescamento sfruttando le tecnologie più avanzate e affidabili. Tra le soluzioni maggiormente funzionali e prese in considerazione per ambienti di qualsiasi tipologia, ci sono gli impianti che si basano sull’uso delle pompe di calore. Scopriamo nel dettaglio quali sono le principali caratteristiche delle pompe di calore.

Quanti tipi di pompe di calore esistono?

Le pompe di calore sono dispositivi all’avanguardia che presentano un circuito elettrico grazie al quale si riesce a creare calore attraverso un meccanismo estremamente semplice ma efficace. In particolare, il calore è ottenuto tramite un processo di compressione di un gas. Le pompe di calore prevedono un principio di funzionamento che utilizza la presenza di un compressore che di fatto comprime il gas e ne aumenta la sua pressione il che permette, in ultima istanza, di generare calore che puoi viene usato sia per riscaldare gli ambienti sia per produrre acqua sanitaria da usare in tutte le zone della casa. L’aspetto interessante delle pompe di calore, e che per certi versi ne caratterizza i costi decisamente più alto rispetto ad altre tipologie di prodotti, è la sua capacità di funzionare con un procedimento invertito per cui si riesce anche a raffrescare gli ambienti. Tra l’altro l’investimento più oneroso viene ammortizzato nel tempo grazie al relativo risparmio in bolletta dovuto a consumi minori. Altro aspetto importante che lo differenzia, ad esempio, alla caldaia condensazione è che non c’è processo di combustione del gas ma si basa sostanzialmente sulla corrente elettrica per far funzionare il compressore e tutta la parte a valle dell’impianto per ottenere risultato cercato ossia riscaldare oppure rinfrescare. L’efficienza energetica delle pompe di calore per il riscaldamento magari da utilizzare con classici termosifoni, può essere ulteriormente ottimizzata prevedendo l’installazione di un impianto fotovoltaico grazie al quale ottenere l’energia elettrica necessaria per far funzionare il dispositivo, sfruttando l’energia solare. Un procedimento virtuoso che non a caso ha permesso alla pompa di calore di essere inserita nella lista delle opere che permettono uno sgravio fiscale del 65% per le spese necessarie per l’acquisto e per l’installazione. A prescindere da questo sistema di funzionamento, esistono diverse tipologie di pompe di calore e nello specifico ce ne sono 5. in particolare si parla di pompa di calore aria – acqua, aria – aria, acqua – acqua, acqua – aria e terra – acqua. La tipologia aria – acqua è una pompa di calore che permette di sfruttare un sistema pensato esclusivamente per la produzione dell’acqua sanitaria e per il riscaldamento elettrico, sfruttando l’aria esterna per ottenere ed estrarre calore, anche a temperature molto rigide, al di sotto dello zero. Le pompe di calore aria – aria, che peraltro sono le più utilizzate per la loro semplicità di installazione, producono aria fredda d’estate e aria calda d’inverno prelevando il tutto dall’aria degli ambienti esterni che quindi continua ad essere la loro sorgente termica. Ovviamente la pompa di calore acqua – aria e acqua – acqua sono due soluzioni che estraggono il calore, per le esigenze domestiche, dall’acqua di falda per cui ci sono anche esigenze relative all’analisi del sottosuolo. Invece la pompa terra – acqua è un sistema simile perché la sorgente termica è il sottosuolo ma non c’è bisogno della presenza di una falda acquifera.

Come si chiamano le pompe di calore?

Le pompe di calore cambiano il proprio nome in funzione del sistema che viene utilizzato. In particolare quando si utilizzano le pompe di calore aria – aria, sono conosciute comunemente come split perché visivamente sono del tutto simili a quelli del condizionatore. Invece, quelle che in gergo vengono definite come pompe di calore geotermiche sono delle soluzioni che prevedono lo sfruttamento delle caratteristiche del terreno dal quale prelevano il calore. In questo caso bisognerà prevedere l’utilizzo di una sonda geotermica che consenta di catturare calore almeno a una profondità di circa 10 metri sotto terra. In linea generale, più si va in profondità e maggiore sarà il calore di cui si potrà fruire. Quest’ultima opzione è particolarmente funzionale e conveniente perché sfrutta le risorse del territorio ma richiede dei costi più elevati per l’installazione in ragione dell’esigenza di effettuare analisi geotecniche e installare in profondità le sonde, dopodiché prevedere un sistema di collegamento con il compressore e tutte le altre parti che compongono la pompa. In generale, però, è possibile evidenziare che le pompe di calore consentono di ottenere, a prescindere dalla tipologia, importanti detrazioni fiscali da sfruttare in fase di dichiarazione redditi, che vanno dal 50 fino al 110% a seconda degli interventi che vengono effettuati. Inoltre, consentono di abbattere la riduzione delle emissioni di gas inquinanti di oltre 60% e il risparmio in bolletta è pari fino a 3 volte in più rispetto a un classico impianto di riscaldamento che utilizza il gas metano. Infine, c’è anche la possibilità di utilizzare il sistema per raffrescare d’estate con un ottimo riscontro sempre in tema di risparmio energetico.

Chi produce le pompe di calore?

Ci sono diversi grandi marchi che si occupano della produzione di pompe di calore di varia tipologia. Sono apprezzate le pompe di calore Daikin che garantiscono standard elevati sia per quanto concerne l’efficienza che l’affidabilità nel tempo. L’importante in fase di scelta, è di valutare le caratteristiche tecniche del prodotto per accedere ad una soluzione effettivamente utile allo scopo. Per quanto riguarda i prezzi delle pompe di calore, tenendo come riferimento una soluzione per un appartamento di circa 100 mq, la spesa può oscillare tra i 3.500 euro per i prodotti base fino a 7.000 euro per una pompa che prevede anche un accumulo di oltre 200 litri per gestire al meglio l’acqua sanitaria all’occorrenza. Ci sono anche prodotti ulteriormente costosi che superano ampiamente i 10 mila euro ma si parla di potenze più elevate (35 kW).